Il Centro - Lorenzo Colantonio

«L'Abruzzo avrà molti benefici dalle semplificazioni»

1 marzo 2024

Tagliare i tempi della burocrazia è la madre di tutte le sfide. Ed è la missione di Paolo Zangrillo che oggi, alle 10, terrà una conferenza stampa nel Comune di Pescara insieme al deputato Nazario Pagano, presidente della prima commissione Affari Costituzionali, al sindaco Carlo Masci, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e i candidati di Forza Italia nella lista pescarese. Poi, alle 13, il ministro per la Pubblica amministrazione si sposterà a Teramo, nell'Hotel Sporting.

La semplificazione è un processo cruciale che non finisce mai perché corre di pari passo con l'evoluzione del sistema socioeconomico e le innovazioni tecnologiche. Cosa si è fatto finora? Rendere più snella la Pubblica amministrazione, trasformando la burocrazia da ostacolo in opportunità, non significa soltanto realizzare gli obiettivi del Pnrr, che ci impone di semplificare 600 procedure entro il 2026, le prime 200 già quest'anno. Vuol dire renderla anche più veloce ed efficiente, per contribuire alla ripartenza del Paese, alla sua crescita e al suo sviluppo. Sino ad ora sono oltre un centinaio le procedure che abbiamo razionalizzato in materia di autorizzazioni ambientali, energie rinnovabili ed economia verde, ma anche licenze edilizie e riqualificazione urbana, infrastrutture digitali e appalti pubblici. E con il DI Pnrr, approvato questa settimana, siamo intervenuti anche sull'artigianato, per semplificare le pratiche necessarie ad avviare, sospendere o chiudere una attività. Un esempio? Per aprire una falegnameria fino ad ora erano necessari ben 78 adempimenti, che abbiamo drasticamente ridotto, tagliando i tempi e con un risparmio medio di oltre 2 mila euro.

Semplificare significa aiutare sia le imprese sia i Comuni sia, soprattutto, le Regioni come l'Abruzzo, alle prese con imponenti finanziamenti del Pnrr e degli Accordi di sviluppo e coesione. È così?
La questione è proprio questa e la stiamo affrontando con grande urgenza. Le semplificazioni non sono fini a se stesse, ma un mezzo per raggiungere un obiettivo ancora più importante: quello di creare un ambiente favorevole allo sviluppo economico e sociale. Per riuscirci stiamo dotando le nostre amministrazioni di adeguate risorse umane: le assunzioni lo scorso anno sono state 170mila e prevediamo di realizzarne altrettante nel 2024 e nel 2025. Al tempo stesso, stiamo investendo in formazione, per aggiornare le competenze dei dipendenti e creare quel giusto mix tra le capacità dei giovani e l'esperienza di chi già lavora nella PA.

Quante leggi andrebbero ancora eliminate per velocizzare gli appalti per le grandi opere pubbliche vincolate dalle scadenze che ci impone l'Europa?
Non ne farei una questione meramente numerica. Le indagini a nostra disposizione ci dicono che in Italia per realizzare un'opera il cui valore supera i 5 milioni ci vogliono quasi undici anni, il 40% dei quali spesi in burocrazia. Per completare l'iter di un appalto pubblico come la riasfaltatura di 20 chilometri dì una strada a doppia corsia, per fare un altro esempio, il tempo medio è di 815 giorni, circa 2 anni e 3 mesi. Davvero troppo. Il rinnovo del codice degli appalti rende più veloce, più rapido e più sicuro questo processo. Credo si tratti quindi di una grandissima opportunità per il nostro Paese, anche per guardare alla realizzazione del Pnrr con maggiore fiducia.

La semplificazione prevede che ci sia un lavoro di squadra. Proviamo a calare questo presupposto inderogabile nella realtà Abruzzo. Ci sono stati incontri con il governo regionale uscente che punta alla continuità? E quali risultati concreti hanno portato?
Con l'Abruzzo si lavora bene. Ricordo l'incontro a Vasto con il presidente Marsilio per l'inaugurazione dell'Hub delle competenze, uno splendido progetto per consentire agli enti locali di sfruttare al meglio le risorse europee. Un approccio pratico e necessario in un territorio come il vostro, dove l'85% dei Comuni ha meno di 5.000 abitanti. Sempre in Abruzzo siamo tornati con la seconda tappa di "Facciamo semplice l'Italia. Parola ai territori", un percorso di ascolto e di confronto diretto con i rappresentanti delle realtà territoriali per uscire dalla classica retorica autoreferenziale e puntare su un approccio all'insegna dell'ascolto dei singoli, che spesso hanno specifiche esigenze. È chiaro che la continuità nei progetti, se mi è concesso indossare per un attimo l'abito del politico, si tradurrebbe in maggiori opportunità per cittadini e imprese.