La Stampa - Ed. Valle d'Aosta - Enrico Martinet

"La Valle d’Aosta un esempio per il Paese"

16 febbraio 2024

«Le Regioni ad autonomia speciale come la Valle d’Aosta sono un esempio consolidato di gestione che risponde ai cittadini, al territorio». Il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo cancella così ogni timore. Una risposta a chi teme il centralismo statale e a chi pensa che le autonomie differenziate possano essere un pericolo per quelle speciali. Zangrillo oggi sarà ad Aosta «soprattutto per ascoltare». È la 10ª tappa del suo tour “Facciamo semplice l’Italia”.

Ministro, fa quasi sorridere parlare di semplicità in un paese così complesso.

«Vuol dire che semplificare l’Italia sia difficile? Non c'è da ridere. Lo facciamo davvero. Se ne parla da sempre, ma cittadini e imprese finora non si sono accorti di alcuna semplificazione. La nostra iniziativa è partita nel gennaio 2023 con l'obiettivo di un percorso con approccio nuovo e nell'epoca digitale in cui viviamo è più semplice raggiungerlo».

Approccio nuovo?

«Già. Invece di stare chiusi in ufficio incontriamo i territori con un metodo inclusivo. Andiamo a trovare le amministrazioni locali e le categorie chiedendo di aiutarci per focalizzare quanto deve essere fatto».

Perdoni, ma appare un po' come un paternalismo statale.

«Ma no, guardi in molti mi raccontano che sono il primo ministro che va in giro. Mi sorprende, ma mi fa piacere. Entro il 2026 dobbiamo garantire 600 procedure secondo il Pnrr sulla funzione pubblica. Le prime 100 le abbiamo fatte nel 2023, la prossima settimana ne aggiungeremo 45 nel comparto artigiano e come primo pacchetto arriveremo a 180 proprio raccogliendo le esigenze girando l'Italia».

Torniamo alle autonomie. Le opposizioni indicano quelle differenziate come divisive, creerebbero cittadini di serie Aedi serie B.

«Intanto chiariamo ciò che succede. La minaccia di spaccare in due l'Italia non ha fondamento. L'autonomia non è certo un'invenzione del centrodestra, è prevista in Costituzione. È insita nel concetto di Regione. Ciascuna ha specificità e la gestione pubblica deve tenerne conto. Lo Stato è unitario ma è pensato per regioni con la volontà di autonomia per poter dare risposte più adeguate alle esigenze dei cittadini. È un concetto che ho imparato e sperimentato lavorando in aziende multinazionali. Indirizzo unico ma duttile in funzione delle caratteristiche del territorio».

Ministro, lei ha detto che le autonomie speciali possono essere un esempio...

«Devono essere viste così, certo, come un'autonomia differenziata virtuosa perché hanno una gestione consolidata».

Eppure le speciali mostrano il timore di essere in qualche misura ridimensionate.

«Sarebbe un controsenso dato che sono un esempio, no?».

Qual è il suo rapporto con la Valle d'Aosta?

«Di grande attenzione. Non soltanto io, ma posso dire che è così per il governo. Direi che è un rapporto fluido e virtuoso. E ora portiamo in Consiglio dei ministri il disegno legge sulla montagna».

Che cosa può fare lo Stato per la Valle d'Aosta?

«So dei problemi all'Inail e all'Ispettorato del Lavoro. A livello centrale abbiamo inserito i concorsi della pubblica amministrazione nel portale. Con l'Università Federico II di Napoli abbiamo una App anche per gli smartphone per conoscere i bandi e per potersi iscrivere. Un suggerimento può essere quello di chiedere ai candidati non soltanto il loro profilo, ma anche l'ambito territoriale che più gli interessa».

Come ovviare ai problemi di accesso alla piattaforma degli appalti digitali?

«Abbiamo condiviso con Anac una soluzione fino a ottobre 2024 per le attività ad aggiudicazione diretta, sotto i cinquemila euro, per cui vale la piattaforma precedente».